Per l’Anno della Tigre
si fa festa solo a tavola

Anno della Tigre, salvaci tu. Svanito il legittimo desiderio che il 2022 ci regalasse finalmente un periodo di serenità, le aspettative collettive si trasferiscono sul primo giorno del nuovo anno secondo il calendario cinese (valido anche in altre nazioni Asiatiche), che partirà quest’anno il 1° febbraio: essendo un calendario lunare, la data varia sempre. Purtroppo non si potranno tenere i grandi festeggiamenti di rito. In tempi normali durano almeno una settimana e vedono in Cina spostarsi centinaia di milioni di persone che attraversano il Paese in lungo e in largo per raggiungere la regione o la città d’origine e ricongiungersi con i famigliari. Molti tornano anche dall’estero per trascorrere a casa il periodo festivo. Non si farà festa nemmeno nelle Chinatown del mondo, ormai per la terza volta: nel 2020, il 23 gennaio iniziava l’anno del Topo ma anche l’incubo pandemico cinese e, un attimo dopo, quello globale. Nel 2021, il 12 febbraio al Bue non era andata meglio. Ed eccoci qui, con tanta voglia di buttarci alle spalle tutte le tristezze, noi come i cinesi e il mondo. Ma ancora non è tempo di feste. Quello che si può fare, con le dovute attenzioni, è consumare piatti speciali e di buon augurio, rispettando almeno in questo la tradizione. E naturalmente nessuno ci vieta di indossare qualcosa di rosso per aumentare le chance che l’anno della Tigre d’Acqua, così speciale, ci porti davvero fortuna. I dodici segni dello zodiaco, uno per anno, sono infatti abbinati ogni volta a uno dei cinque elementi (metallo, legno, acqua, fuoco, terra): quindi un binomio come Tigre e Acqua si può ripetere solo una volta ogni sessant’anni.

L’ingresso nell’anno della Tigre sarà di nuovo sottotono, niente fuochi d’artificio e cortei con il drago, anche nella Chinatown di Milano, di cui il sindaco Sala ha recentemente ricordato la storia centenaria con un post in cui mostrava le suggestive luminarie in via Sarpi. Lanterne rosse ma niente feste. Però quest’anno, almeno, qualche ristorante prova a fare un passo avanti verso la normalità proponendo menu speciali, con i soliti cibi di buon augurio (gli spaghetti per una lunga vita, i ravioli per l’abbondanza, gli gnocchi di riso per l’avanzamento sociale eccetera), con le solite frasi di rito. Sarà poco, ma serve a tirar su il morale. Puntiamo anche noi sulla Tigre, sul suo carattere coraggioso e vitale, e speriamo che, assieme alla Signora del Vento che spesso la cavalca nell’iconografia cinese tradizionale, abbatta con un balzo e un soffio gli ostacoli.  Da mezzanotte partono i festeggiamenti e stasera si consuma il cenone di Capodanno, ma la maggior parte dei ristoranti chiude il lunedì, quindi i menu saranno disponibili da domani, 1° febbraio.

Non è così per Mu Dimsum, locale frequentatissimo aperto sette giorni su sette in via Caretto angolo via Fabio Filzi. Zhou Suili, la titolare, presenta da oggi a domenica 6 un menu di sei portate, numero portafortuna, abbinate a frasi di buon augurio che rafforzano il senso dei piatti stessi. “Possa tu attirare ricchezza e tesori” con l’ostrica; ai ravioli si affida l’augurio di esaudire tutti i desideri; “La buona fortuna si avvicina” gustando i noodles al sugo d’astice; prosperità assicurata ogni anno grazie al rombo saltato con cipollotto; “Buona fortuna e grande prosperità” è l’augurio associato al pollo speziato; “Spero che la tua casa sia piena d’oro e d’argento” è il messaggio di opulenza della millefoglie con crema alla vaniglia, yuzu e gelato al sesamo. 80 euro.<br>

 

Bon Wei, indirizzo di alto profilo, all’eleganza di ambienti e proposte unisce il pregio di addentrarsi nei sapori tipici di diverse province cinesi, dando alla clientela la possibilità di esplorare la sconfinata varietà delle cucine regionali, generalmente ignorata o poco esaltata nella maggior parte dei ristoranti cinesi di Milano. Qui si può fare un’esperienza particolare, perché per tutto il periodo delle feste, dal primo al 13 febbraio, ai piatti dello chef Zhang Guoqing si potrà scegliere di abbinare i grandi Amarone delle Famiglie Storiche, l’associazione che riunisce tredici produttori eccellenti di questo vino. Una scelta coraggiosa (che, sottolineano, ben si addice al carattere forte e audace di questo segno zodiacale), quella di sposare Amarone e cucina cinese, che sarà interpretata alla perfezione dal titolare Zhang Le, direttore e provetto sommelier, in grado di spiegare tanto i vini quanto i piatti preparati dal padre. 95 euro per una sequenza di ravioli e altri dimsum, zuppa e riso saltato, seguiti da cernia gialla croccante, anatra nello stile di Nanchino, costina di manzo al pepe nero; maiale al chili nero e taro fritto. Si chiude con un dolce dedicato alla Tigre da Sonia Latorre Ruiz, pasticcera di classe. A parte, i vini, liberamente accostabili con i preziosi consigli di Zhang Le.

Storico indirizzo per i sapori cinesi a Milano, il Giardino di Giada, aperto nel 1980 in via Palazzo Reale 5 e adesso gestito dal figlio dei fondatori, avrà un menu speciale dalla sera del 1° fino al 6 febbraio, a pranzo e a cena, anche per il takeaway. Dopo un aperitivo, o, a scelta, un tè caldo, involtini alla zucca, wanton fritti ripieni di gamberi e di carne e un mix di ravioli al vapore con varie farciture. Poi, i più classici piatti del buon augurio: gnocchi di riso con granchio, riso saltato con maiale marinato, gamberoni e branzino al pepe selvatico, pancetta stufata con verdure, galletto croccante speziato  e alla fine un dolce “della casa”. Poi, si può restare a tavola a bere e a chiacchierare. Senza i vini, il menu completo costa 55 euro (minimo per due adulti; bambini fino a 11 anni metà prezzo).i Prenotazioni su https://linktr.ee/gdgmilano1980 o al telefono. E’ possibile anche cenare alla carta, facendosi consigliare da Gigi Chin, il titolare.

Bello e suggestivo, Gong Oriental Attitude, in corso Concordia,è un locale interessante con una cucina capace di dare emozioni. Giulia Liu ha saputo creare un’atmosfera e tutto il personale è perfetto, compreso il sommelier con i suoi ottimi consigli. Il menu di Capodanno sarà servito solo la sera di martedì 1° febbraio. Bacio di dama orientale al ceviche, mosaico di pesce in stile Mondrian, crostatina al salmone, uovo in tazza con scampi e tartufo nero, dim sum misti, lamien (lunghi spaghetti fatti a mano) all’astice, ombrina al cocco e curry, coscia di anatra alle cinque spezie, e finale dolce con la pagoda di cioccolato. 120 euro. Percorso vini 90 euro, oppure vini alla carta.

Francesco Wu è il titolare di Ramen a mano di via Lomazzo, Chinatown, ma il menu lo propone da oggi al 7 febbraio nell’altro suo locale, Ren, a Legnano. Da imprenditore è preoccupato per la situazione, e non perde l’occasione per elaborare un menu di piatti che portino fortuna a tutti gli avventori e al suo locale. 35 euro per quattro portate, da domani al 7.

Infine, ma solo per chi abita in zona Loreto: ricette speciali di di Capodanno da asporto con Deliveroo, preparate dal ristorante Antica Cina. Sette piatti, compresi i biscotti della fortuna. Ognuno costa da 6 a 10 euro.