L’olio nuovo illumina
le bellezze dell’Umbria

Il vino novello è un prodotto noto, magari un po’ accantonato ultimamente. L’olio nuovo, invece, è tutto da scoprire.  L’argomento viene richiamato da diverse iniziative in partenza dall’Umbria, terra vocata all’olivicoltura, dove i produttori, non potendo organizzare come ogni anno la festa diffusa di Frantoi Aperti (che sarebbe alla sua ventitreesima edizione), si sono inventati nuove formule per non perdere i contatti con i consumatori e con il mondo. Naturalmente l’olio si fa in molte regioni, e tutte meritano attenzione. Ma non è un caso se proprio pochi giorni fa è stato firmato il Patto di Spello per creare un coordinamento centrale e istituzionale delle iniziative nel campo di enoturismo e oleoturismo: Spello, in provincia di Perugia, è un luogo cruciale quando si parla di olio, e così tutta la regione; ed è qui che il ministro Teresa Bellanova ha virtualmente riunito associazioni e consorzi, in quella che doveva essere una cerimonia in presenza ma inevitabilmente è diventata un incontro online. Premesso che ormai tutte le stagioni agricole tendono ad anticipare, ovvia e triste conseguenza del cambiamento climatico, l’olio si fa comunque in autunno, tra ottobre e dicembre. E un po’ di olio novello, fresco e profumato, da gustare su un pezzo di pane, è un piacere che va provato, oltre che un autentico elisir di lunga vita (grazie ai molti polifenoli che contiene). E non c’è grande chef, anche fuori dai confini italiani, che non riconosca ormai il valore insostituibile dell’olio  extravergine di qualità in una cucina sana e gustosa. L’associazione Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria ha realizzato quindi una storia a puntate, in video, o meglio un viaggio virtuale nei frantoi e nei paesaggi umbri (nella foto, il Castello di Campello sul Clitunno). Un “telefilm” che parla di olio, ma non solo: di chi lo fa, dell’unicità della lavorazione e del territorio, dei frantoi, degli alberi. U.U.U.U., ovvero “Umbri. Ulivi e Uomini Unici”, si può vedere su YouTube e sui canali social dell’associazione e di Frantoi Aperti in Umbria. Protagonista l’attore Riccardo Festa, che con garbo e simpatia guida lo spettatore in un percorso affascinante tra gli uliveti e i luoghi in cui le olive vengono trasformate in olio, con i riti suggestivi della raccolta e della frangitura.

Sembra di sentire il profumo dell’olio che sgorga, con la sua allegria e la sua carica di bontà, non solo per il palato ma anche per la salute. In ventisette tappe, Festa visita aziende secolari e modernissime, frantoi medievali e abbazie benedettine, casali immersi nella campagna e borghi vivaci. La Clarici frange fin dal 1874 le sue olive in locali storici che fanno parte del complesso dell’Abbazia di Sassovivo (XI secolo), mentre Centumbrie ha sede in uno stabilimento ultramoderno, che in un anno di vita ha già collezionato premi e riconoscimenti. E I Potti de Fratini, con i tre giovani eredi dell’attività di famiglia, mette sul mercato bottiglie con il QR code per trasmettere informazioni e progetta per i visitatori (è anche un elegante resort) passeggiate tra gli uliveti con soste e assaggi. Si vedono olive e olio appena spremuto, si viaggia tra paesi e uliveti, tra alberi giovani e ulivi centenari, si incontrano gli uomini che da sempre tengono le fila di una delle produzioni più incredibili, che il mondo ci invidia per la irraggiungibile qualità. Uomini, ma anche donne, come testimoniano Miriam di Centumbrie, Giulia di Antico Frantoio Petesse o Giusi di Moretti Omero. Un itinerario avvincente che, anche se solo in rete, fa venire voglia di andare davvero, appena si potrà, a calcare quei terreni, a toccare le foglie forti e cangianti degli ulivi, ad annusare e assaporare gli olii, tutti buoni e tutti diversi. Perché la Dop Umbria è divisa in cinque sottozone cui corrispondono altrettante cultivar prevalenti di olive: Moraiolo, San Felice, Rajo, Leccino e Dolce Agogia. Intanto, potete viaggiare su YouTube ma provare davvero queste meravigliose essenze ordinandole online, perché i produttori naturalmente si sono organizzati per spedire i loro olii, quasi tutti biologici, in tutta Italia. E sull’argomento, che è vastissimo, torneremo ancora.