Il tartufo è digitale
e Alba è un sogno

Buon compleanno, Fiera del Tartufo. Madame ha 90 anni, età sorprendente per scoprire il digitale, ma è chiaro che non si perde d’animo. E infatti tutto, dal decreto in poi, avviene online. Le proposte di avvenimenti, degustazioni, presentazioni sono comunque molteplici e si ricorre anche in questo caso all’ormai totemico delivery, senza il quale il mondo in questo momento non potrebbe sopravvivere; box di delizie, tartufi e bottiglie vengono recapitati a casa, e si può scegliere di seguire una degustazione guidata dei prodotti ricevuti. A partire dal 6 novembre, incontri e iniziative sono tutti online, secondo un nutrito programma.

Ci sono due tipi di proposte da prenotare online. Quelle di vini prevedono, a 160 euro, la consegna di scatole contenenti un Barbaresco e un Barolo, oppure  due bottiglie di Alta Langa, tutte Docg (in omaggio tagliolini, biscotti e tovagliette di tela). Quelle di tartufo, un tartufo da 50 grammi (250 euro) o da 100 grammi (500 euro), stessi omaggi con in più un affettatartufi. Fino a metà dicembre circa, in vari orari e giorni ci si collega per le degustazioni guidate, in cui gli esperti insegnano a riconoscere aromi e gusti dei vini e del tartufo.

E così ad Alba, nel palazzo che ospita tradizionalmente la Fiera, adesso non ci sono più stand e trifulau, vini e produttori, eccellenze del territorio, tentazioni, racconti. E soprattutto profumi, questa sarà la cosa che ci mancherà di più, il piacere dell’olfatto. Senso primordiale, alleato della sopravvivenza. Avvisa gli esseri viventi della presenza di cibo commestibile o di bocconi velenosi, allerta sulla presenza di fuoco e fumo, racconta paesaggi, condizioni climatiche e presenze animate prima che compaiano alla vista: si può fiutare l’acqua, il sole, la nebbia, la terra, la montagna e il mare, la pioggia, e frutti, fiori, erba ed erbe, animali e persone, luoghi e mestieri. Pur essendo così sostanzialmente legato all’utile, è in grado anche di dilettare, è parte inscindibile del piacere; un alimento, un vino o un incontro si pregustano con l’olfatto. Senza l’olfatto, il gusto non esiste.

Peccato, quindi, perdersi il piacere di girare per la Fiera e per tutta Alba. Ma continuiamo a sognarla, con le sue stradine pulite ricche di storia e di civiltà, con i posti semplici dove si possono bere grandi Barolo e Barbaresco, vini di Alta Langa e del Roero, con il ristorante a tre stelle e le osterie, i cardi gobbi e i ravioli del plin. Un giorno torneremo a poterli frequentare tutti, e sarà bello.