Lo chef Claudio Sadler ha aperto
il nuovo ristorante al Baglioni

Sadler cambia indirizzo. Un trasloco importante, che lo porta nel centro di Milano, in via dei Giardini angolo via dell’Annunciata, all’interno dell’hotel Casa Baglioni, dove curerà la cena gourmet, il pranzo più informale, la prima colazione e tutta l’offerta ristorativa disponibile nell’arco delle 24 ore. Tutto nuovo, tutto molto bello e di un lusso discreto, a connotazione famigliare.
Non è la prima volta che il ristorante dello chef stellato si trasferisce, ma prima aveva sempre cercato, per la sua cucina in continua crescita, luoghi vicini ai Navigli, affacciati sull’acqua di quello Grande (come al debutto, trentasei anni fa, in ripa di Porta Ticinese) o di quello Pavese (come la sede di via Ascanio Sforza, in cui conserva tuttora una parte delle attività).
Al massimo si era spostato pochi metri più in là, come negli anni in cui si trovava in via Troilo. Sempre lì, in quel quartiere ora snaturato dalla movida e dall’immobiliare rampante ma comunque romantico, caro alla narrazione più popolare e leggendaria di Milano.
Adesso è un’altra storia, sicuramente un altro inizio. Lo chef stellato più milanese che ci sia a Milano, Claudio Sadler, da oggi è a pochi passi da Brera e da via Montenapoleone, dialoga con palazzi e strade che parlano di una città ricca, di un turismo alto.
Bello l’edificio, l’albergo, bella la sala da pranzo in cui dominano il legno chiaro, il color senape e il color salvia. Bellissima la wine lounge, una parete di vetro e tre foderate da cantinette che custodiscono vini importanti. Al centro, un tavolo per degustazioni o cene (nella foto, lo chef con il sommelier Mario Ippoliti).
Pescando a caso nella lista, tra piatti signature e novità: tortelli alla carbonara di mare con calamari sfrangiati e katsuobushi; cappasanta in semi di canapa, guacamole, spuma di patate, lime e cocco; tappetino di rabarbaro con fragole, yogurt e cremoso di basilico.
Sadler è soddisfatto, vuole chiudere la carriera, dice, in un posto prestigioso. Vuole aumentare anche la visibilità per i “suoi” ragazzi, quelli che ha istruito e allevato nelle cucine dei Navigli.
E non nasconde di cercare anche, nella nuova realtà, dopo un dovuto periodo di aggiustamenti, la serenità necessaria per tornare al pensiero della seconda stella, quella che aveva e che sicuramente potrebbe recuperare.
Ma niente addìi, la sede di Ascanio Sforza sarà sempre lì. Chic’n’Quick, il bistrot, continuerà come sempre. E nello spazio del ristorante gourmet si svolgeranno sempre i corsi di cucina, oppure serate su prenotazione, o cene speciali ideate dallo chef. Il cuore, sul Naviglio, batte sempre.