Il Lago di Mergozzo è una meraviglia, il ristorante di Marco Sacco anche. Si chiama Piccolo Lago, è un posto bellissimo, grandi spazi all’interno, grande dehors in riva all’acqua, coperto da un prato su cui d’estate si sta a piedi nudi: non pieds-dans-l’eau (quasi, diciamo), ma pieds-dans-l’herbe. Sacco, chef d’acqua dolce, si guarda intorno, vede a monte i boschi, a valle le risaie. Così prende da una parte i funghi, dall’altra il riso. E fa qualcosa di diverso dal risotto ai funghi, qualcosa che ha spiegato nella lezione a Identità. Intanto, è bene sapere che, vista la situazione, Piccolo Lago diventa un ristorante per tutte le stagioni (prima chiudeva d’inverno). E che c’è già la nuova generazione al lavoro: Simone Sacco lavora nel cocktail bar sopra Piano 35, ristorante spuntato un anno fa sotto il cielo di Torino. Lui non cucina, ma mixa.