Claudia cuoca e modella
riparte con FoodBeats

Delivery, argomento-chiave del momento. Sul versante cibo, quasi nient’altro è possibile. Perciò ne parleremo molto spesso. Di recente a Milano è partito quello di FoodBeats, joint venture di un ragazzo fresco di studi (Bocconi) e una giovane modella in cerca di un baricentro. Ammetto, lo scetticismo è stata la prima reazione: una modella e un bocconiano si mettono a fare cucina? Mah… Sbagliato. La prova pratica ha corretto il giudizio (che era, in realtà, un pre-giudizio) e FoodBeats è promosso a pieni voti. Claudia Galanti è nata in Paraguay da una famiglia di origine italiana (venivano da Ascoli Piceno). A 17 anni è partita per gli Stati Uniti, ci è stata per 4 anni. <Un giorno>, racconta, <ero al cinema, guardavo Under the tuscan sun: ho capito che ero italiana, mi son detta “Ma che cosa ci faccio qui?” ho chiesto alla mia agenzia di trovarmi un ingaggio, sono partita e sono venuta in Italia>. Il lavoro di modella la porta ovunque nel mondo, lei è curiosa e bongustaia, se un piatto nuovo le piace va subito dal cuoco (o dallo chef) e gli chiede come si fa, entra nelle cucine, accumula ricette e segreti. A un certo punto della sua vita, mai stata facile, anzi segnata da diversi momenti bui e dolorosi, si sente a pezzi e non sa a che cosa aggrapparsi. Si ricorda dell’infanzia, di nonna Elvira che la teneva con sé in cucina, che le faceva fare gli gnocchi e i tortellini. Il ricordo è un mix di gusti e di affetti, una ricetta per la depressione. E lei decide di mettersi a cucinare. Le riesce bene, ed è un modo per stare vicina ai figli che vivono a Parigi, dove lei passa due settimane al mese (le altre, a Milano). Pensa di aprire un ristorante a Milano, ma intanto soffiano venti di lockdown.

Ed ecco entrare in scena Matteo Rombolotti, che mette a punto la formula per creare una cucina e un servizio di consegna, un packaging adeguato, un sistema di conservazione degli alimenti eccetera. Il nome richiama l’idea dei battiti del cuore (che entra nel logo), perché mettersi ai fornelli per Claudia è stata un’esigenza del cuore e lo fa con amore. Il menu è ricco e molto vario, dato che ogni viaggio (per lavoro ne fa veramente tanti, continuamente), ogni ristorante visitato da Claudia torna nelle sue ricette e nei sapori. C’è il pollo al curry (<il piatto preferito da mio figlio>) e c’è l’hamburger con un tocco speciale, ci sono gli spaghetti ai tre pomodori e le malai kofta indiane (preferite dalla figlia), passando per il salmone marinato nel succo di barbabietola e per il burger di astice. Claudia ha un talento, a quanto pare: <Tutti in famiglia abbiamo sempre adorato il cibo e la cucina, anche mio padre cucinava. E io mi sono scoperta un po’ cuoca, ho trovato nel mio passato una sapienza che non ricordavo. Ma poi l’ho coltivata, eh! Ho studiato, ho seguito corsi di cucina nelle accademie, mi sono data una formazione. Ed eccomi qua>. Le box contengono uno o più piatti (a partire da 16 euro), ogni piatto consiste di solito in due o tre elementi che a casa si scaldano, si mescolano, si abbinano. E le porzioni sono veramente abbondanti. Per esempio le malai kofta, gustose polpette vegane di patate e carote, si rosolano in padella e si accompagnano con riso venere da cuocere al momento e una salsa speziata da scaldare nella busta che la contiene. Anche il cavolfiore, ciuffetti di diversi colori, lessati ma croccanti, diventa stuzzicante con la salsa abbinata e con il riso alle spezie. Ed è irresistibile il tiramisù, presentato in un vasetto di vetro, non troppo dolce, equilibratissimo. Su www.foodbeats.it si trovano anche video con istruzioni e consigli di Claudia. Prossimamente sarà disponibile uno speciale menu di Natale.