Gioioso e popolare
Ecco a voi lo Spritz

Spritz, basta la parola. Tutti conoscono questo mix da aperitivo, protagonista dal 12 al 14 maggio del primo Spritz Festival (Milano, piazza Città di Lombardia). Moderatamente alcolico, decisamente gioioso per il suo colore (aranciato o rosso, secondo le due versioni più diffuse), piuttosto accessibile come prezzi e molto facile da preparare. Le origini potrebbero essere antiche, ma nella forma corrente si è diffuso tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, nel Nord-Est d’Italia, e probabilmente ricalca un antenato involontariamente creato (e battezzato) dai soldati austriaci, che, a fine Ottocento, chiedevano nelle osterie venete di spritzen (spruzzare, schizzare) con un po’ d’acqua il vino, troppo forte per loro. E’, con il Negroni, tra i primi cocktail totalmente italiani, fatto, da circa cent’anni, con vino, un bitter nazionale e soda, o acqua frizzante. A Padova si usava il locale Aperol, a Venezia si replicava con il Select, ugualmente autoctono. E nel 2011 è entrato ufficialmente tra i cocktail codificati dall’Iba: tre parti di Prosecco, due di Aperol, soda o seltz quanto basta. Nel corso del Festival (ingresso libero fino alle 18; dopo, 15 euro comprese tre consumazioni) si potrà degustare un alto numero di varianti con altrettanti ingredienti, dal Cynar al Campari, dallo sciroppo di sambuco al vino bianco secco che, nella versione bresciana (il Pirlo), sostituisce il vino frizzante. In tutto, dieci versioni di spritz da scoprire. Presenti anche punti ristoro con cibo di strada e birra e spazio cocktail.